Con Marcello Valentino e Jaume Biarnés....
Conferenza organizzata dall'Istituto Cervantes sulla cucina innovativa...con dimostrazione pratica ai fornelli presso l'Hotel NH **** Palermo (ex Jolly Hotel) giovedì 5 novembre ore 18.00...
Grazie ad un gruppo di cuochi innovatori come Jaume Biarnés, chef che ha lavorato con El Bulli di Ferran Adrià, Marcello Valentino, conosciuto come lo Chef del Mediterraneo e di ricercatori come Pere Castells, la Fondazione Alicia porta avanti progetti di ricerca che uniscono gastronomia e scienza. Uno dei progetti Futural studia alimenti più sicuri, più nutritivi, più sani e convenienti; in poche parole, più intelligenti. Il progetto parte dalle molte innovazioni studiate in campo culinario, che possono trovare applicazione in nuovi prodotti così come in diete speciali o per gruppi con limitazioni alimentari.
domenica 25 ottobre 2009
domenica 18 ottobre 2009
Ingredienti per 4 persone:
Pollo
Prugne secche 450 gr
Datteri 200 gr
Fichi secchi 150 gr
Uva passa 75 gr
Mandorle 145 gr
Cipolla 2
Bastoncino di cannella 1
Zafferano pizzico
Burro 100 gr
Pepe e sale
Preparazione:
Fate immergere le prugne, i fichi e l'uva passa in acqua molto calda, per farle ammorbidire, e custodite l'acqua per bagnare il pollo dopo. Fate sciogliere il burro in una pentola e aggiungete la cipolla tritata, lo zafferano, la cannella, poi il pollo tagliato in otto pezzi. Salate e pepate mescolando. Aggiungete l'acqua conservata fino a coprire i pezzi di pollo, coprite il tutto lasciandolo cuocere a fuoco lento. Pelate e aggiungete l'altra cipolla tagliandola a fette sottili nella pentola; incorporate le prugne, i fichi, i datteri e l'uva passa. Mescolate delicatamente e lasciate cuocere ancora per 25 minuti circa (o finché il pollo non è cotto bene) a fuoco lento e con la pentola coperta.. Nel frattempo, fate dorare le mandorle in una padella senza aggiungere altro.
Presentazione:
Togliete la pentola dal fuoco, versate il tutto in un tagine precedentemente scaldato, cospargete di mandorle dorate e ponete il tagine così caldo al centro della tavola
N.B.:
Nella cucina marocchina il pollo, il coniglio e la cacciagione vanno puliti immergendoli in acqua fresca con sale e accetto per mezz'ora o più prima di sciacquarli bene. Le carni ovine e bovine, invece, si sciacquano soltanto con abbondante acqua fresca.
Pollo
Prugne secche 450 gr
Datteri 200 gr
Fichi secchi 150 gr
Uva passa 75 gr
Mandorle 145 gr
Cipolla 2
Bastoncino di cannella 1
Zafferano pizzico
Burro 100 gr
Pepe e sale
Preparazione:
Fate immergere le prugne, i fichi e l'uva passa in acqua molto calda, per farle ammorbidire, e custodite l'acqua per bagnare il pollo dopo. Fate sciogliere il burro in una pentola e aggiungete la cipolla tritata, lo zafferano, la cannella, poi il pollo tagliato in otto pezzi. Salate e pepate mescolando. Aggiungete l'acqua conservata fino a coprire i pezzi di pollo, coprite il tutto lasciandolo cuocere a fuoco lento. Pelate e aggiungete l'altra cipolla tagliandola a fette sottili nella pentola; incorporate le prugne, i fichi, i datteri e l'uva passa. Mescolate delicatamente e lasciate cuocere ancora per 25 minuti circa (o finché il pollo non è cotto bene) a fuoco lento e con la pentola coperta.. Nel frattempo, fate dorare le mandorle in una padella senza aggiungere altro.
Presentazione:
Togliete la pentola dal fuoco, versate il tutto in un tagine precedentemente scaldato, cospargete di mandorle dorate e ponete il tagine così caldo al centro della tavola
N.B.:
Nella cucina marocchina il pollo, il coniglio e la cacciagione vanno puliti immergendoli in acqua fresca con sale e accetto per mezz'ora o più prima di sciacquarli bene. Le carni ovine e bovine, invece, si sciacquano soltanto con abbondante acqua fresca.
La cucina araba.
E' molto ricca e varia, così come profondamente diversi sono i paesi che appartengono al mondo arabo. Per comodità possiamo dividere questo mondo in tre grandi regioni: il Mashreq, l'Oriente (Arabia Saudita, gli Stati del Golfo, lo Yemen, l'Irak, la Siria, il Libano, la Palestina, la Giordania e il Maghreb), e l'Occidente (il Marocco, l'Algeria, la Tunisia, la Libia, senza dimenticare Sudan ed Egitto che in un certo senso collegano l'Occidente all'Oriente). Ogni regione esprime nella cucina le sue tradizioni ed il suo passato. Nell'Arabia Saudita il montone arrostito deriva chiaramente da una civiltà beduina dedita alla pastorizia e al nomadismo. Le "Kafta" sono polpette di carne, aromatizzate con le spezie che gli Arabi introdussero nei loro commerci nel Mediterraneo; zafferano, cumino, cardamomo, cannella ricordano l'intensa attività commerciale di un tempo. I dolci, raffinatissimi a base di mandorle e miele, aromatizzati con essenze deliziose come la rosa e il fiore d'arancio. I fiori d'arancio sono inoltre tuttora utilizzati in alcuni paesi arabi per aromatizzare l'acqua che servirà alla preparazione di altri piatti. I "falafel" polpettoni di fave o di ceci, molto popolari in Egitto, sembrano essere ricetta ben più antica, si dice fossero già conosciute ai tempi dei Faraoni. La grande maggioranza degli arabi sono musulmani e si sottopongono quindi alle regoli alimentari imposte dal Corano. Le più conosciute e seguite sono il divieto di mangiare carne di maiale e carne non " halal " ovvero proveniente da animali non sgozzati. Per questo nelle nostre città è ormai abbastanza facile trovare macellerie islamiche dove potete gustare anche voi una carne più saporita e con meno odore. Durante il Ramadan, mese in cui si pratica il digiuno dall'alba fino al tramonto, assumono particolare importanza alcuni piatti che vengono cucinati soprattutto in questo periodo. Ricordiamo il " khushaf " una macedonia egiziana di frutta secca, e l'" harira " marocchina e algerina, zuppa con carne e legumi secchi che costituiscono un piatto particolarmente leggero, ma completo e quindi adatto a rompere le lunghe ore di digiuno. La cucina araba più vicina a noi è quella marocchina. La storia conosciuta di questa antica tradizione risale a 2000 avanti. Il piatto più conosciuto è il couscous. Questo piatto, si deve far risalire ai Berberi, il popolo che abitava il Maghreb prima della conquista araba. Il couscous è una semola, spesso ancora fatta a mano; la cui preparazione richiede abilità e pazienza. Per fortuna in commercio si trova dell'ottima semola di couscous in pacchi. Ricordiamo anche il "tagine", piatto a base di carne o pesce con verdure che prende il nome dalla particolare pentola in terracotta in cui viene cucinato.
sabato 10 ottobre 2009
Guida agli Oli Extravergine di oliva di Puglia 2009.
Tirsomedia presenta l'edizione 2009 della Guida dedicata a uno dei prodotti più significativi del comparto agroalimentare pugliese: l'olio extravergine di oliva. Ben 105 le aziende presentate dalla giornalista esperta di turismo enogastronomico Alma Sinibaldi, corredate dalla descrizione di oltre 150 oli a cura del critico enogastronomo Pasquale Porcelli. La guida è suddivisa in sezioni dedicate ai 5 territori a Dop, seguite da pagine riservate a eventi, musei e frantoi ipogei per scoprire la storia e la cultura legate all'ulivo e all'enogastronomia di Puglia. Novità di questa edizione le ricette dello chef internazionale Antonio De Rosa, che sottolineano la centralità dell'extravergine nella gastronomia. Rinnovata nella grafica e nei contenuti, la Guida è realizzata in italiano e in inglese per soddisfare le esigenze di un mercato sempre più ampio e attento all'olio, uno dei capisaldi della dieta mediterranea.
Guida ai prodotti agroalimentari pugliesi.
Una guida per districarsi nelle varietà di olio extravergine, vini, formaggi, pane, frutta e ortaggi che compongono l’ampio paniere dei prodotti pugliesi. Questa pubblicazione è un vero e proprio omaggio ad una regione straordinarimante ricca di prodotti di assoluta qualità certificata da numerosi riconoscimenti comunitari: 26 vini DOC e 6 IGT, 9 prodotti a DOP tra olio extravergine, formaggi, pane e ortaggi e 3 IGP (clementine del golfo di Taranto, limone femminello e arancia bionda del Gargano).
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