Per sette mesi le 700 bottiglie di Akenta sono state conservate a 28 metri di profondità nei fondali di Capo Caccia nel Parco di Porto Conte. La Cantina Sociale di Santa Maria La Palma in collaborazione con il Parco ha concluso un processo innovativo unico in Italia, del quale saranno presentati ora i risultati (appuntamento alle 18 di mercoledì prossimo nella Biblioteca del Mediterraneo nell’ex Chiesa di Santa Chiara) . Per i 300 soci della cooperativa e che ridistribuisce sul territorio 8 degli 11 milioni di fatturato, è un momento interessante.L'idea, in collaborazione con il Diving Center Blue Service ha prodotto il risultato che Akènta è il primo vino ad aver ottenuto la certificazione di qualità del Parco di Porto Conte.
sabato 13 dicembre 2014
lunedì 8 dicembre 2014
Il "Pancotto di Monte Sant'Angelo".
Il pancotto nasce come alimento povero, oggi è una delle specialità di molti ristoranti locali.
Di pancotti ve ne sono tanti e tutti nel sud d’Italia.
Quello di Monte Sant’Angelo ha pochi ingredienti, tuti rigorosamente del luogo.
Prepararlo è semplice: pane raffermo di Monte, patate lesse, verza lessa, alloro, sponsale (il bulbo della cipolla fresca dal tipico sapore dolciastro), un pizzico di sale, olive nere con nocciolo. Il tutto cotto quanto basta nei tipici pentoloni ramati o in latta e poi servito caldo con l’aggiunta di olio extravergine di oliva, rigorosamente del luogo.
Il "Pane di Monte Sant’Angelo" è un pane caratteristico, pesa oltre due-tre chili, vi sono pagnotte che superano i cinque-sei chili. Anticamente venivano agganciate e appese fuori dalle botteghe.
Questo pane, che nel 2006 è stato inserito nell'Atlante regionale (quello pugliese) dei prodotti tipici, ha la crosta morbida e croccante e l’interno è soffice e compatto. Gli ingredienti sono: farina di grano tenero Tipo"0", acqua, sale e il lievito naturale. La farina viene mescolata al lievito naturale e poi stemperata in acqua con l'aggiunta di sale. L'impasto così ottenuto viene lasciato lievitare. Dopo aver ottenuto una forma tondeggiante e alta, questa viene modellata per ottenere la pagnotta di pane.
Dopodiché ottenuta la forma di pane questa la si lascia a riposo in cassoni di legno. Una volta riposata si passa alla cottura in forno, ad una temperatura di 200° per almeno 2 ore. Tradizionalmente la cottura avveniva in forni a legna. Una variante al pane appena detto, è quello che prevede l'inserimento nell'impasto di patate lesse per rendere più morbido il pane. Ovviamente quantità e tempi di lavorazione sono i segreti che ogni panettiere o fornaio che sia custodisce gelosamente.
Di pancotti ve ne sono tanti e tutti nel sud d’Italia.
Quello di Monte Sant’Angelo ha pochi ingredienti, tuti rigorosamente del luogo.
Prepararlo è semplice: pane raffermo di Monte, patate lesse, verza lessa, alloro, sponsale (il bulbo della cipolla fresca dal tipico sapore dolciastro), un pizzico di sale, olive nere con nocciolo. Il tutto cotto quanto basta nei tipici pentoloni ramati o in latta e poi servito caldo con l’aggiunta di olio extravergine di oliva, rigorosamente del luogo.
Il "Pane di Monte Sant’Angelo" è un pane caratteristico, pesa oltre due-tre chili, vi sono pagnotte che superano i cinque-sei chili. Anticamente venivano agganciate e appese fuori dalle botteghe.
Questo pane, che nel 2006 è stato inserito nell'Atlante regionale (quello pugliese) dei prodotti tipici, ha la crosta morbida e croccante e l’interno è soffice e compatto. Gli ingredienti sono: farina di grano tenero Tipo"0", acqua, sale e il lievito naturale. La farina viene mescolata al lievito naturale e poi stemperata in acqua con l'aggiunta di sale. L'impasto così ottenuto viene lasciato lievitare. Dopo aver ottenuto una forma tondeggiante e alta, questa viene modellata per ottenere la pagnotta di pane.
Dopodiché ottenuta la forma di pane questa la si lascia a riposo in cassoni di legno. Una volta riposata si passa alla cottura in forno, ad una temperatura di 200° per almeno 2 ore. Tradizionalmente la cottura avveniva in forni a legna. Una variante al pane appena detto, è quello che prevede l'inserimento nell'impasto di patate lesse per rendere più morbido il pane. Ovviamente quantità e tempi di lavorazione sono i segreti che ogni panettiere o fornaio che sia custodisce gelosamente.
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