La candidatura della Dieta Mediterranea a patrimonio dell'Unesco, ci deve far riflettere, per non sprecare un' importante occasione.
Credo che, se tutti noi condividiamo la convinzione che la società di oggi è basata su criteri e valori esclusivamente economici, non si può prescindere dal rivalutare le nostre tradizioni contadine e popolari che, partendo da ingredienti poveri, utilizzando erbe selvatiche, prodotti genuini della terra, olio d’oliva ed altri alimenti tipici delle nostre zone, ha permesso di creare quella dieta mediterranea legata ad una terra che ha alla base della sua gastronomia il gusto e il piacere per la buona tavola, nel ricordo delle tradizioni.
Un percorso che, partendo da ciò, arrivi al nostro modo di intendere la filiera della distribuzione, senza sprechi, riducendo gli imballaggi, il trasporto, salvaguardando la freschezza e la qualità dei prodotti, privilegiando il rapporto diretto con i produttori locali, lo sfruttamento della terra non intensivo ma equilibrato e, per ultimo, ma non meno importante, perseguendo un giusto prezzo, che garantisca il risparmio di chi compra ma anche permetta a chi produce di non dover sfruttare la manodopera o volere aumentare la produzione con prodotti chimici …Credo che ciò ha un senso se queste motivazioni vengono condivise da un numero sempre maggiore di persone.
Nessun commento:
Posta un commento