domenica 27 settembre 2009
Saporìe a Cesena: il festival del cibo di strada
Gli appassionati della cucina di strada potranno contare anche quest’anno su un ghiotto appuntamento, nella città del Festival Internazionale dello street food. Il 25, 26 e 27 settembre si sta tenendo infatti, nel centro storico di Cesena, Saporìe – da Sicilia, Campania ed Emilia-Romagna il Cibo di Strada di qualità. Un evento durante il quale è possibile assaggiare la migliore cucina di strada d'Italia. Dopo il grande successo riscosso l’anno scorso con la quinta edizione del Festival Internazionale del Cibo di Strada, Confesercenti Cesenate, Slow Food Cesena e Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes, hanno deciso di riproporre la manifestazione anche nel 2009. Saporìe porta a legare strettamente, attraverso un gemellaggio gastronomico e culturale, territori simbolo di questo particolarissimo tipo di cucina: la Sicilia, la Campania e l’Emilia-Romagna. La manifestazione, inoltre, viene a coincidere con la Notte della Cultura, organizzata dal Comune di Cesena, ma ci sono appuntamenti ed intrattenimenti in tutte e tre le giornate. Sono anche disponibili appositi pacchetti turistici presso l’ufficio Iat che propone una permanenza con alloggio, visita alla città e assaggio di cibi della manifestazione (Iat tel. 0547.356327).Ad animare ci sono i gruppi teatrali e musicali della tradizione.Durante la manifestazione si tengono incontri, convegni e laboratori sul tema.Per tutte le informazioni e il programma completo, clicca quiOppure visita http://www.cibodistrada.com/Oppure invia una mail a info@confesercenticesenate.com
sabato 26 settembre 2009
Lampascioni
Nel mondo classico, ai bulbi, sembra molti simili ai cipollotti amarognoli, da noi chiamati lampascioni, veniva attribuito un alto potere afrodisiaco. Numerose sono le testimonianze in tal senso. Marziale (I sec. d.C.) dedicò ai lampascioni queste parole: “qualora tua moglie sia vecchia, qualora il tuo membro sia morto, niente altro che i bulbi potranno soddisfarti… Chi sa apparire uomo nelle battaglie di Venere, mangi i bulbi e sarà molto forte”. Ateneo (II – III sec. d.C.) diceva: “aragoste, bulbi, lumache… se qualcuno amando un’etera trovasse altri farmaci più utili di questi…”. La fama afrodisiaca dei bulbi era molto diffusa non solo nell’opinione popolare, ma anche presso i medici sia Greci che Latini. Presenti nel ricettario di Apicio in ben quattro preparazioni, dovevano essere un alimento di facile reperibilità. Dal Medioevo fino alla meccanizzazione dell’agricoltura, il lampascione ha rappresentato un alimento povero spontaneo, consumato in notevoli quantità durante il periodo delle arature e delle semine autunnali. Questa è una pianta erbacea molto rustica, coltivata sopratutto in Puglia, che cresce spontanea nel bacino del Mediterraneo orientale. Ha proprietà diuretiche ed emollienti molto simili a quelle della cipolla. Il bulbo sotterraneo del lampascione in cucina trova impiego: sia crudo (fresco) che cotto (bollito, arrostito, fritto, sottolio).
Ricetta: pulite dei lampascioni e teneteli immersi in una terrina con acqua fredda per un paio d’ore, cambiando il liquido diverse volte affinché perdono il gusto amarognolo. Privateli della pellicina esterna, metteteli in un tegame, versatevi dell'olio d’oliva e aceto fino a coprirli, e portateli ad ebollizione. Fateli cuocere, a tegame coperto e fuoco moderato per un’ora. Scolateli e insaporiteli con sale ed pepe.
Ricetta: pulite dei lampascioni e teneteli immersi in una terrina con acqua fredda per un paio d’ore, cambiando il liquido diverse volte affinché perdono il gusto amarognolo. Privateli della pellicina esterna, metteteli in un tegame, versatevi dell'olio d’oliva e aceto fino a coprirli, e portateli ad ebollizione. Fateli cuocere, a tegame coperto e fuoco moderato per un’ora. Scolateli e insaporiteli con sale ed pepe.
Territori in festival: terza edizione.
Dal 25 al 27 settembre Montecatini Terme ospita la III edizione di Territori in Festival. La manifestazione avrà come cornice le strade e le piazze della città. Attraverso sagre, incontri, mercati, approfondimenti, mostre, design, performance, eventi, laboratori si esporranno tutte quelle risorse originali e genuine che compongono i Territori Italiani. Nato da un'idea di Davide Paolini, il Gastronauta promotore di un movimento di Tendenza di cultura materiale, e dall'ospitalità dell'imprenditore Simone Galligani.
mercoledì 9 settembre 2009
Le terre del Primitivo.
Immergersi nelle terre del Primitivo diventa un’esperienza sublime. Per la qualità del prodotto offerto e, a cornice, per l’ospitalità dei suoi abitanti. Non solo. Si aggiunga a questa miscellanea la scoperta dei gioielli artistici e architettonici che ruotano attorno ai comuni di Manduria, Oria, Erchie, Avetràna, Maruggio, Torricella, Lizzano, Torre Santa Susanna.
Otto centri consorziati nel GAL Terre del Primitivo che mette insieme undici soci privati in corsa per un posto di riguardo giustamente atteso dopo gli sforzi fatti per l’attuazione del Piano di Sviluppo Locale. E qualcosa si muove. I progetti e i traguardi raggiunti sono stati presentati a un gruppo di giornalisti esperti del settore che hanno avuto modo di toccare con mano e sentire con il palato i deliziosi frutti di questa terra che impregnano i sensi e vanno con lo sguardo oltre le lunghe distese di ulivi e i filari di viti che caratterizzano questi territori dell’area salentina, a cavallo tra le province di Brindisi, Taranto, Lecce.Il santuario di Santa Lucia a Erchie, la chiesa rupestre di San Pietro di Crepacuore nelle campagne di Torre Susanna e quella madre di Manduria, la fortezza di Avetrana, solo per citare alcuni degli interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio architettonico dell’area. Ma il consorzio Terre del Primitivo ha portato avanti altre iniziative a sostegno delle attività produttive: ha contribuito alla nascita di nuovi B&B oltre aver sostenuto le aziende a diversificare le produzioni in agricoltura.
Investimenti di largo respiro e puntate alla valorizzazione di un territorio, quello sud occidentale della regione che raccoglie i frutti di un lungo lavoro nell’ambito dello sviluppo sostenibile. I prodotti di questa terra, dal vino all’olio passando per i formaggi e la frutta, vivono una nuova giovinezza puntando su una qualità nostrana altra che saprà sedurre anche il viaggiatore meno esperto. Lo stesso che si incanterà nel vedere qui le vestigia delle diverse civiltà: da quella ellenica, di cui le mura messapiche sono il segno più evidente, a quella romana e bizantina. Ed è proprio percorrendo l’arte e la storia di quest’area che si arriva ad apprezzare lo spirito che anima il Salento meta appetibile per un turismo variegato.
Otto centri consorziati nel GAL Terre del Primitivo che mette insieme undici soci privati in corsa per un posto di riguardo giustamente atteso dopo gli sforzi fatti per l’attuazione del Piano di Sviluppo Locale. E qualcosa si muove. I progetti e i traguardi raggiunti sono stati presentati a un gruppo di giornalisti esperti del settore che hanno avuto modo di toccare con mano e sentire con il palato i deliziosi frutti di questa terra che impregnano i sensi e vanno con lo sguardo oltre le lunghe distese di ulivi e i filari di viti che caratterizzano questi territori dell’area salentina, a cavallo tra le province di Brindisi, Taranto, Lecce.Il santuario di Santa Lucia a Erchie, la chiesa rupestre di San Pietro di Crepacuore nelle campagne di Torre Susanna e quella madre di Manduria, la fortezza di Avetrana, solo per citare alcuni degli interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio architettonico dell’area. Ma il consorzio Terre del Primitivo ha portato avanti altre iniziative a sostegno delle attività produttive: ha contribuito alla nascita di nuovi B&B oltre aver sostenuto le aziende a diversificare le produzioni in agricoltura.
Investimenti di largo respiro e puntate alla valorizzazione di un territorio, quello sud occidentale della regione che raccoglie i frutti di un lungo lavoro nell’ambito dello sviluppo sostenibile. I prodotti di questa terra, dal vino all’olio passando per i formaggi e la frutta, vivono una nuova giovinezza puntando su una qualità nostrana altra che saprà sedurre anche il viaggiatore meno esperto. Lo stesso che si incanterà nel vedere qui le vestigia delle diverse civiltà: da quella ellenica, di cui le mura messapiche sono il segno più evidente, a quella romana e bizantina. Ed è proprio percorrendo l’arte e la storia di quest’area che si arriva ad apprezzare lo spirito che anima il Salento meta appetibile per un turismo variegato.
lunedì 7 settembre 2009
Scaldatelli pugliesi.
INGREDIENTI
500 g di farina, 1 cucchiaino di sale, acqua tiepida, 50 g di olio, 1 cucchiaino di seme di finocchio
PROCEDIMENTO
Impastare tutti gli ingredienti per molto tempo fino a quando la pasta è liscia. Stendere la pasta su una tavoletta e formare dei cerchi.Riempire una pentola d’acqua e mettere a bollire l’acqua,quando l’acqua bolle mettere cinque o sei taralli per volta nella pentola per 5 minuti.Una volta raffredati e asciugati bene cucinarli nel forno per circa 30 minuti a 180 gradi.
500 g di farina, 1 cucchiaino di sale, acqua tiepida, 50 g di olio, 1 cucchiaino di seme di finocchio
PROCEDIMENTO
Impastare tutti gli ingredienti per molto tempo fino a quando la pasta è liscia. Stendere la pasta su una tavoletta e formare dei cerchi.Riempire una pentola d’acqua e mettere a bollire l’acqua,quando l’acqua bolle mettere cinque o sei taralli per volta nella pentola per 5 minuti.Una volta raffredati e asciugati bene cucinarli nel forno per circa 30 minuti a 180 gradi.
mercoledì 2 settembre 2009
Aglianica Wine Festival a Melfi.
In programma da venerdì 4 a domenica 6 settembre a Melfi in provincia di Potenza, "nobile città dell'Apulia, circonvallata da mura di pietra, celebre per salubrità dell'aria" come amava definirla Federico II, per l'undicesimo anno si svolgerà l'Aglianica Wine Festival, "affascinante connubio tra vino, cultura, arte e musica. Una proposta ricca e variegata, con un programma di laboratori, performance e spettacoli che animeranno la Piazza del Duomo di Melfi". Un programma dove, come si può leggere sul sito Internet della manifestazione, nella parte relativa al programma generale, c'è veramente di tutto, tante degustazioni, molte delle quali curate dall'A.I.S. Basilicata, stand espositivi, mostre d'arte, e poi ancora degustazioni guidate, di vino, ma anche di pregiate specialità alimentari, laboratori (qui in dettaglio il programma), spettacoli musicali, incontri con produttori, celebrazioni enoico-musical-artistiche del centenario del Futurismo, la proiezione del Film inchiesta "Terra Madre" di Ermanno Olmi, incontri, occasioni di dibattito e di discussione sull'affascinante tema dell'Aglianico e della sua centralità nel panorama vitivinicolo del Sud. Tra gli eventi più interessanti, venerdì 4 alle 19.30 e poi alle 20.30, divisa in due parti, la degustazione intitolata Le declinazioni dell'Aglianico: il 2004 in Vulture, Irpinia, Sannio, Cilento e Puglia, guidata dal giornalista del Mattino di Napoli Luciano Pignataro, quindi alle 21.30 un'altra degustazione d'autore, Aglianico del Vulture, il gusto sud, curata da Gigi Brozzoni del Seminario Permanente Luigi Veronelli. Sabato 5 alle 18.30, ancora curato da Brozzoni l'incontro con Valentina Argiolas dell'omonima celebre azienda sarda, con degustazione dei vini dell'azienda, seguito alle 20 dal concerto di Arrigo Cappelletti, uno dei maggiori pianisti Jazz italiani, che si esibirà in un'originale dedica al Futurismo, improvvisando liberamente sugli stimoli sensoriali del vino e delle poesie di Depero. Alle 21.30., con la collaborazione di Dante del Vecchio e dell'A.I.S. Basilicata il presidente del Wine Festival di Merano Helmuth Koecher guiderà la degustazione Aglianico Grande Vino, con l'Aglianico a confrontarsi con altri grandi vini italiani. Domenica 6 alle 18.30 sarà di scena Franco Ziliani, con una singolare degustazione intitolata Aglianica incontra le Marche, tasting nel corso del quale si porrà a confronto tre Aglianico del Vulture e tre Rosso Conero, accompagnati dai salumi tipici delle due regioni. Anche questa iniziativa con la fattiva collaborazione dell'A.I.S. Basilicata.
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