mercoledì 7 novembre 2012
Ostie piene del Gargano.
Sono passati parecchi mesi dall'ultimo post pubblicato su questo blog. Non sono mancati gli argomenti; è venuta meno la salute. Adesso si riprende cercando di recuperare il tempo passato.
Conosciute come ostie chjène, secondo la leggenda, hanno avuto origine nel 1600 nel convento delle Clarisse di Monte Sant'Angelo, famoso Monastero dedicato all'arcangelo San Michele. Tale origine viene confermata anche dalla forma di queste prelibatezze, infatti esse sono avvolte da un'involucro preparato con gli stessi ingredienti e cottura delle ostie per la comunione. Si tratta di tavolette ovoidali farcite con miele, mandorle tostate, cannella, zucchero e poi pressate a due a due con tavolette di marmo o legno. Accompagnate da un prelibato passito di Trani, sono fantastiche.
martedì 26 giugno 2012
Fiera del Gusto e del Turismo 2012.

BITEG 2012.

domenica 24 giugno 2012
100% Puglia a tavola.

sabato 2 giugno 2012
Il caciocavallo podolico.
domenica 29 aprile 2012
Scapece di Lesina
La scapece di Lesina è una preparazione alimentare a base di anguille selezionate arrostite o fritte conservate in olio di oliva. Se fritte vengono pulite e tagliate in pezzi, infarinate e condite con menta e aglio. Sono invece arrostite intere e poi tagliate in pezzi. Nel prodotto finito le anguille si presentano di colore giallo-marrone chiaro, consistenti, di sapore agrodolce dal gusto molto particolare.
Un riferimento storico è individuabile nel libro «I ricettari di Federico II dal “Meridionale”» datato tra il 1230 e il 1250. In quel periodo infatti, durante le invasioni da parte di altri popoli, gli abitanti del posto erano costretti a passare dei lunghi periodi all’interno delle mura della città e non potendo provvedere ai rifornimenti di cibo dal di fuori, bisognava fare in modo di conservare quello che si aveva per quanto più tempo possibile. Periodo di produzione:da Settembre a Dicembre. Un piatto che vi farà letteralmente leccare i baffi.
sabato 11 febbraio 2012
Un grande pasticciere pugliese.
Leggi il post ed ascolta buona musica: Roger Waters - Time (clicca qui ed apri altra scheda)
Luca Lacalamita è pasticciere, dal 4 gennaio 2011, all’Enoteca Pinchiorri di Firenze. E' nato nel 1985, pugliese di Trani, si diploma all’alberghiero di Molfetta nel 2002. Nel 2004 è in Inghilterra all’Osteria dell’Arancio a King’s road, Londra. Nel 2005 lo chiama il Dorchester un tre stelle firmato Alain Ducasse. Luca lavora nella stanza del cioccolato producendo praline, piccole sculture di cioccolato e petit four per l’afternoon tea quotidiano. L’anno dopo è da Gordon Ramsey al Petrus, ancora a Londra come assistente del capo-pasticcere. Nel 2006 torna in Italia da Cracco-Peck a Milano, ristorante dove ha un'importante mansione: ha sotto 3 persone, propone nuovi dolci a Carlo Cracco e definisce con il suo secondo Matteo Baronetto il menu stagionale dei dolci. Da marzo a ottobre 2007 è al Bulli di Ferran Adrià, per lui come per tanti cuochi dolci (vedi Loretta Fanella) un’epifania: «è l’esperienza che più mi ha marcato a livello emotivo, sensoriale e cerebrale», ha spiegato nel suo blog Note dalla Cucina nei giorni successivi alla chiusura del ristorante più influente degli ultimi 20 anni.
A ottobre 2007 arriva all'Osteria Francescana di Massimo Bottura: supervisiona il lavoro dei commis, concepisce nuovi dessert e aiuta a definire la carta dolce a cadenza stagionale. Ultima tappa di questo incredibile percorso pre-fiorentino, nell'intervallo da fine 2008 a gennaio 2011, da Akelarre a San Sebastian, altro 3 stelle: nell’ombra di Pedro Subijana gestisce la partita formata da 5 persone, il set up della mise en place, propone nuove idee e piatti, contribuendo allo studio di nuovi concetti . Oggi Lacalamita è il perfetto complemento di Italo Bassi e Riccardo Monco, tutti e tre protagonisti in sale diverse del congresso di Identità Golose a Milano 2012.
domenica 5 febbraio 2012
31° Sagra del Maiale Nero di Faeto.
Leggi il post ed ascolta buona musica: Bob Dylan-Knockin' On Heaven's Door (clicca qui ed apri altra scheda)
Come ogni anno, l'appuntamento con i turisti della buona tavola è fissato per oggi nella pazza principale di Faeto, dove partirà ufficialmente la 31° Sagra del maiale nero e dove verranno esposti al pubblico per essere degustati tutti i prodotti tipici. Anche quest'anno vi sarà l'abbinamento con l'ormai famoso vino Rosso di Troia. L'abbinamento di questo vino con i salumi derivati dal maiale ormai collaudato nel tempo trova ogni anno che passa nuovi estimatori. Anche quest'anno il successo è garantito!
Come ogni anno, l'appuntamento con i turisti della buona tavola è fissato per oggi nella pazza principale di Faeto, dove partirà ufficialmente la 31° Sagra del maiale nero e dove verranno esposti al pubblico per essere degustati tutti i prodotti tipici. Anche quest'anno vi sarà l'abbinamento con l'ormai famoso vino Rosso di Troia. L'abbinamento di questo vino con i salumi derivati dal maiale ormai collaudato nel tempo trova ogni anno che passa nuovi estimatori. Anche quest'anno il successo è garantito!
domenica 15 gennaio 2012
Mangiare fast-food.
Tratto dal sito Leziosa.com
Morgan Spurlock è un giovane filmaker indipendente, vegetariano newyorkese che, quando aveva 33 anni, ha condotto un interessante esperimento auto-lesionista su una nota catena mondiale di fast food, documentando il tutto in un film-documentario intitolato Super Size Me.
Si é innanzitutto fatto le analisi: una volta constatato di avere una salute di ferro, ha deciso di cibarsi solo ed esclusivamente da McDonald’s per 30 giorni: colazione, pranzo o merenda e cena.Le abitudini alimentari di Spurlock durante l'esperimento sono state scandite da regole ben precise:
1. mangiare 3 pasti McDonald's al giorno;
2. assaggiare almeno una volta ogni opzione dei menu McDonald's;
3. non mangiare nulla che non si trovi sul menu;
4. acquistare il menu Super Size (ovvero il menù più grande) solo se invitato a farlo.
Regola aggiuntiva, dal momento che i 30 giorni sono coincisi con un viaggio coast to coast da Los Angeles a New York, provare le specialità “locali”, ossia i piatti regionali con i quali McDonald’s varia la propria offerta, il tutto davanti ad una telecamera 24 ore al giorno.
Il risultato è stato impressionante: dopo soli cinque giorni Spurlock aveva già guadagnato 5kg. In un solo mese, tra hamburger, patatine fritte e frappè al cioccolato, é ingrassato di 11 chili (che hanno richiesto 5 mesi per smaltirli) ed ha visto il proprio colesterolo salire alle stelle. Dopo pochi giorni dall’inizio della dieta fast food, Spurlock ha cominciato ad avvertire un malessere generale, tanto che una mattina ha vomitato dal finestrino della sua auto. Dopo due settimane la sua fidanzata, vegetariana, sostiene che a letto non è più lo stesso.
Non passa molto dall'inizio del suo esperimento che Spurlock si trova in un inspiegabile stato di depressione. Ancora più inspiegabilmente la sua depressione, la letargia ed i mal di testa vengono attenuati solo da un altro pasto McDonald's. Secondo uno dei tre dottori che lo seguono, Spurlock è diventato «dipendente».
Attorno al 20° giorno Spurlock avverte dei casi di tachicardia. Uno dei tre medici lo esorta ad interrompere il suo esperimento perché il suo fegato stava andato allo sfacelo.
L’attendibilità scientifica di un simile esperimento è probabilmente minima perché Morgan potrebbe avere ad esempio una particolare intolleranza alle patatine o alla maionese... ma la risposta di McDonald’s è stata quella di ritirare dal mercato le razioni Super Size nei suoi menu.
Super Size Me é stato vincitore del Sundace Festival ed ha ricevuto la nomination come "miglior documentario" per gli Oscar 2005. E' nato da un episodio di cronaca del 2002 quando due ragazze statunitensi citarono in giudizio la catena di fast-food McDonald's ritenendolo responsabile della loro obesità. La difesa della multinazionale puntò sul fatto che non vi era alcuna prova che un'alimentazione basata esclusivamente o principalmente sui fast-food avesse effetti simili.
Nel DVD del film sono presenti diversi extra, tra cui un esperimento nel quale sono coinvolti prodotti alimentari di McDonald's, e altri acquistati presso un chiosco sulla strada. I cibi sono stati tenuti sotto vetro per undici settimane, in modo da osservarne la decomposizione nel tempo. Dopo pochi giorni le patatine del chiosco cominciano ad annerirsi e i panini a mostrare segni di decomponimento. Non però le patatine di McDonald's che dopo undici settimane non hanno un filo di muffa e sembrano appena preparate. I cibi in esame vengono però gettati dall'addetto alle pulizie spinto dall'odore nauseante. Il videoclip si conclude con la frase: «Quanto sarebbero durate? Fate voi l'esperimento».
Morgan Spurlock è un giovane filmaker indipendente, vegetariano newyorkese che, quando aveva 33 anni, ha condotto un interessante esperimento auto-lesionista su una nota catena mondiale di fast food, documentando il tutto in un film-documentario intitolato Super Size Me.
Si é innanzitutto fatto le analisi: una volta constatato di avere una salute di ferro, ha deciso di cibarsi solo ed esclusivamente da McDonald’s per 30 giorni: colazione, pranzo o merenda e cena.Le abitudini alimentari di Spurlock durante l'esperimento sono state scandite da regole ben precise:
1. mangiare 3 pasti McDonald's al giorno;
2. assaggiare almeno una volta ogni opzione dei menu McDonald's;
3. non mangiare nulla che non si trovi sul menu;
4. acquistare il menu Super Size (ovvero il menù più grande) solo se invitato a farlo.
Regola aggiuntiva, dal momento che i 30 giorni sono coincisi con un viaggio coast to coast da Los Angeles a New York, provare le specialità “locali”, ossia i piatti regionali con i quali McDonald’s varia la propria offerta, il tutto davanti ad una telecamera 24 ore al giorno.
Il risultato è stato impressionante: dopo soli cinque giorni Spurlock aveva già guadagnato 5kg. In un solo mese, tra hamburger, patatine fritte e frappè al cioccolato, é ingrassato di 11 chili (che hanno richiesto 5 mesi per smaltirli) ed ha visto il proprio colesterolo salire alle stelle. Dopo pochi giorni dall’inizio della dieta fast food, Spurlock ha cominciato ad avvertire un malessere generale, tanto che una mattina ha vomitato dal finestrino della sua auto. Dopo due settimane la sua fidanzata, vegetariana, sostiene che a letto non è più lo stesso.
Non passa molto dall'inizio del suo esperimento che Spurlock si trova in un inspiegabile stato di depressione. Ancora più inspiegabilmente la sua depressione, la letargia ed i mal di testa vengono attenuati solo da un altro pasto McDonald's. Secondo uno dei tre dottori che lo seguono, Spurlock è diventato «dipendente».
Attorno al 20° giorno Spurlock avverte dei casi di tachicardia. Uno dei tre medici lo esorta ad interrompere il suo esperimento perché il suo fegato stava andato allo sfacelo.
L’attendibilità scientifica di un simile esperimento è probabilmente minima perché Morgan potrebbe avere ad esempio una particolare intolleranza alle patatine o alla maionese... ma la risposta di McDonald’s è stata quella di ritirare dal mercato le razioni Super Size nei suoi menu.
Super Size Me é stato vincitore del Sundace Festival ed ha ricevuto la nomination come "miglior documentario" per gli Oscar 2005. E' nato da un episodio di cronaca del 2002 quando due ragazze statunitensi citarono in giudizio la catena di fast-food McDonald's ritenendolo responsabile della loro obesità. La difesa della multinazionale puntò sul fatto che non vi era alcuna prova che un'alimentazione basata esclusivamente o principalmente sui fast-food avesse effetti simili.
Nel DVD del film sono presenti diversi extra, tra cui un esperimento nel quale sono coinvolti prodotti alimentari di McDonald's, e altri acquistati presso un chiosco sulla strada. I cibi sono stati tenuti sotto vetro per undici settimane, in modo da osservarne la decomposizione nel tempo. Dopo pochi giorni le patatine del chiosco cominciano ad annerirsi e i panini a mostrare segni di decomponimento. Non però le patatine di McDonald's che dopo undici settimane non hanno un filo di muffa e sembrano appena preparate. I cibi in esame vengono però gettati dall'addetto alle pulizie spinto dall'odore nauseante. Il videoclip si conclude con la frase: «Quanto sarebbero durate? Fate voi l'esperimento».
martedì 3 gennaio 2012
Le cartellate
Tra i dolci dauni il posto centrale è occupato dalle cartellate. Sono dei nastri di una sottile sfoglia di pasta, ottenuta con farina, olio e vino bianco, unita e avvolta su se stessa sino a formare una sorta di "rosa" coreografica con cavità e aperture, che poi verrà fritta nell'olio. La ricetta tipica e con il vincotto tiepido o miele, e poi spolverate con cannella, zucchero a velo o confettini colorati.
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