Tratto dal libro del prof. Giuseppe Azzarone.
È un piatto molto antico e appartiene alle tradizioni del Gargano, era consumato durante la molitura delle olive. Il piatto faceva parte dei cibi che i frantoiani consumavano durante la giornata di lavoro, che iniziava alle tre di notte con le macine tirate dai muli bendati e i torchi premuti da robuste braccia di molti uomini.
Caratteristico era l’abbigliamento: scarpe tipo sandalo sahariano, copricapo di lana bianca, camicia in fustagno senza collo e calzettoni di lana grezza. L’alimentazione dei trappetari detti anche frantoiani, si fondava di tre frugali pasti al giorno: il primo, composto da una zuppa di fave, il secondo da fette di pane integrale raffermo fatto a bruschetta e poi spalmate con aglio fresco, olio e peperoncino e il terzo pasto era costituito da ceci lessi con «lagane» (fettuccine di farina e acqua), conditi con sugo di baccalà tirato con pomodoro e aglio. C’era anche una piccola merenda composta da pane e olive ricce nere, insaporite con seme di finocchio. Durante la giornata ogni trappetaro beveva oltre un litro di vino rosso, molto corposo, chiamato «ribollito» o «polverone».
Ingredienti per 10 persone:
Fave secche kg 1,2
Broccoli o cicorie kg 6
Pane duro raffermo n 18 fette
Olio extra vergine d’oliva q b
Pomodorini n 6
Prezzemolo q b
Sale q b
Peperoncini n 2
Aglio n 2
Foglia d’alloro n 1
Procedimento:
Lasciare le fave a bagno per un’intera notte. La mattina successiva lessarle in acqua a fuoco molto lento e, a metà cottura, unire i pomodorini tagliati in 4 ed il sale. A fine cottura, quando le fave avranno formato una specie di purea, unire il prezzemolo tritato e l’olio d’oliva nel quale avrete fatto rosolare l’aglio e un po’ di peperoncino. In una casseruola lessare i broccoli con un po’ di sale, colarli e saltarli in padella con olio, aglio tritato e una foglia d’alloro. In un piatto da minestra porre al centro una fetta di pane raffermo abbrustolito dello spessore di un centimetro, inumidirlo con un po’ d’acqua calda e condire sopra i broccoli e sopra, ancora, le fave; con un filo d’olio d’oliva.
È un piatto molto antico e appartiene alle tradizioni del Gargano, era consumato durante la molitura delle olive. Il piatto faceva parte dei cibi che i frantoiani consumavano durante la giornata di lavoro, che iniziava alle tre di notte con le macine tirate dai muli bendati e i torchi premuti da robuste braccia di molti uomini.
Caratteristico era l’abbigliamento: scarpe tipo sandalo sahariano, copricapo di lana bianca, camicia in fustagno senza collo e calzettoni di lana grezza. L’alimentazione dei trappetari detti anche frantoiani, si fondava di tre frugali pasti al giorno: il primo, composto da una zuppa di fave, il secondo da fette di pane integrale raffermo fatto a bruschetta e poi spalmate con aglio fresco, olio e peperoncino e il terzo pasto era costituito da ceci lessi con «lagane» (fettuccine di farina e acqua), conditi con sugo di baccalà tirato con pomodoro e aglio. C’era anche una piccola merenda composta da pane e olive ricce nere, insaporite con seme di finocchio. Durante la giornata ogni trappetaro beveva oltre un litro di vino rosso, molto corposo, chiamato «ribollito» o «polverone».
Ingredienti per 10 persone:
Fave secche kg 1,2
Broccoli o cicorie kg 6
Pane duro raffermo n 18 fette
Olio extra vergine d’oliva q b
Pomodorini n 6
Prezzemolo q b
Sale q b
Peperoncini n 2
Aglio n 2
Foglia d’alloro n 1
Procedimento:
Lasciare le fave a bagno per un’intera notte. La mattina successiva lessarle in acqua a fuoco molto lento e, a metà cottura, unire i pomodorini tagliati in 4 ed il sale. A fine cottura, quando le fave avranno formato una specie di purea, unire il prezzemolo tritato e l’olio d’oliva nel quale avrete fatto rosolare l’aglio e un po’ di peperoncino. In una casseruola lessare i broccoli con un po’ di sale, colarli e saltarli in padella con olio, aglio tritato e una foglia d’alloro. In un piatto da minestra porre al centro una fetta di pane raffermo abbrustolito dello spessore di un centimetro, inumidirlo con un po’ d’acqua calda e condire sopra i broccoli e sopra, ancora, le fave; con un filo d’olio d’oliva.