giovedì 26 settembre 2013

Fichi secchi.

Bisogna approfittare del fatto che è ancora possibile trovare, presso qualche contadino, gli ultimi fichi di stagione e che il sole è ancora molto caldo,

Si spacchino i fichi in due si mettano a seccare al sole. Dopo che al sole si sono ben seccati, rimanendo all'interno ancora morbidi, si metta una mandorla tostata, la buccia d'arancio, di limone e di mandarino tritata finemente e si richiudano le due metà passandole tra le dita in modo che combacino perfettamente.

Si mettano in una teglia in forno ben caldo e si lascino ben cuocere sino a quando non sono ben dorate. Al posto delle mandorle si possono utilizzare dei gherigli di noce o pezzi di cioccolato.

Si possono spolverizzare con cacao vanigliato leggermente zuccherato. 
Oppure si possono avvolgere in un manto di cioccolato fondente.

Si accompagnano con un bicchiere di vino passito.

lunedì 23 settembre 2013

Decimoprimo, piccolo birrificio indipendente a Trinitapoli.


Il nome Decimoprimo deriva dal fatto che è stato l'undicesimo microbirrificio aperto  in Puglia. Il progetto nasce pochi anni fa dal mix di cultura tecnico scientifica e passione di Michele, un biologo ex ricercatore con la passione per la birra. Il birrificio è indipendente e non artigianale, perchè in questo modo è più esplicita la filosofia che anima il progetto dei produttori: siamo piccoli, siamo indipendenti e facciamo della buona birra.
Il birrificio è una piccola brewery all'americana dove si può andare, parlare con il birraio, assistere al processo produttivo ed intanto sorseggiare una birra. Michele dice che la birra a volte va solo bevuta, infatti i formati sono da 500 e 250 ml. La prima birra prodotta è stata la D-Day ispirata alla indian pale ale inglesi e poi arriveranno la belgian ale e l'american ale, infine faremo sperimentazione.

domenica 22 settembre 2013

Rosolio alle foglie d'Ulivo.

Si racconta che un giorno, all'ombra degli olivi di un'antica masseria, una certa donna Bimbì si dedicasse alla lettura di alcuni fogli ingialliti. Erano scritti di pugno da una sua bisavola e narravano di una ricetta speciale: Il Rosolio di foglie d'olivo. 

Fu così che Donna Bimbì, agli inizi del secolo scorso, scoprì i segreti di questo squisito liquore del 1700 e l'affascinante storia del suo nome. 
Rosolio non deriva, come lei aveva sempre creduto, dalle rose, ma dal latino Ros Solis ovvero: "le lacrime del sole che imperlano le foglie, la frutta e le bacche al mattino presto".

E' un liquore prodotto con ricetta segreta dalle foglie della pianta d'ulivo raccolte in un definito periodo dell'anno che dura solo 15 giorni.
Il suo grado alcolico è 50° e non è troppo dolce come gli altri liquori artigianali. E' un ottimo digestivo, dopo pasto.

L'ultimo libro di Don Pasta: "La parmigiana e la rivoluzione".

Dj, economista, appassionato di gastronomia, Don Pasta è ormai, più che un uomo, una ricetta collaudata, capace di far incontrare cibo, musica, arte e sostenibilità ambientale.

Il suo primo progetto, “Food sound system”, è divenuto un libro ed uno spettacolo multimediale, in tournée mondiale da quasi 10 anni.

Poi sono arrivati “Wine Sound System” 

ed ora una nuova fatica dal titolo “La Parmigiana e la Rivoluzione”, con annesse tappe dal vivo. 

Daniele De Michele, in arte Don Pasta, spiega come il cucinare ed il mangiare possano essere atti politici. Ogni gesto in cucina richiede delle scelte. 
Per le verdure vai dal pizzicagnolo e ti fai una chiacchierata, o vai all'ipermercato a comprare roba congelata. Evitare di insegnare ai bimbi che il mangiare è un atto frettoloso e distratto è una scelta pedagogica, culturale e di salute. Tutto ciò fa parte di come ci si pone rispetto a delle scelte di vita e di società. 

domenica 1 settembre 2013

Per una filosofia dell'alimentazione.

Il rapporto col cibo è stato per secoli escluso dalla speculazione filosofica. Soltanto in tempi più recenti si è tentato di farne oggetto d’uno specifico campo d’indagine inteso genericamente come “filosofia dell’alimentazione”. Dal momento in cui procurasi il cibo per vivere non costituisce più, almeno per le società occidentali, la preoccupazione dominante, l’alimentazione implica un agire che tende a farsi libero in quanto comporta scelte svincolate dalla stretta necessità, che configurano un preciso sfondo etico. 

Trattare la filosofia dell’alimentazione dovrebbe risultare agevole e di immediata efficacia sia per la natura del suo oggetto sia per il legame originario e imprescindibile che abbiamo col cibo. La problematica alimentare, infatti, si può avvicinare tramite un’infinità di spunti tratti dal quotidiano e dai singoli vissuti degli adolescenti. Cresciuti nell’epoca dei McDonald’s e del fast-food, ossia del mangiare un po’ a caso con gli amici, ma al contempo educati come figli unici all’interno di rapporti familiari fortemente improntati ai bisogni individuali, spesso gli adolescenti, prima che irrompano eventuali disturbi di tipo alimentare, si muovono con scarsa consapevolezza nel campo delle loro scelte nutrizionali, sovente guidati dal solo capriccio.

Per questa e per altre ragioni, assume valenza didattica almeno in ordine a due ragioni: da un lato, per l’attualità e la problematicità che il rapporto col cibo assume specie nel mondo adolescenziale e, dall’altro, per l’opportunità che la scuola se ne faccia carico, al di là di estrinseci corsi sull’educazione alimentare, inserendola nei curricula disciplinari.