sabato 22 novembre 2008

Crisi dell'olio extravergine di oliva.

Questa crisi annunciata dell’olio di oliva non è legata alla crisi economica. E’una crisi che viene da lontano ed ha precise responsabilità. Tanti quelli che hanno depredato il settore. Tanti quelli che hanno manifestato totale disinteresse in tutti questi anni verso l'agricoltura. Non sono mancati i fondi per sostenere i produttori, anzi, di denaro ne è stato versato a fiumi, disperdendosi in mille e più rivoli, senza però giungere a destinazione. Un esempio sono state le Moc (macro organizzazioni commerciali): denaro sprecato, un fallimento. Oggi qualcuno pensa di risolvere la crisi con soluzioni di grande impatto per far fronte all’emergenza, ma non è questa la strada giusta. Un progetto valido è stato più volte proposto da Luigi Caricato: il Risorgimento dell’olio italiano. Tentava di unire le filiere legate alla produzione, al commercio e all’industria, ma è mancata la volontà di firmare un documento programmatico. Il mondo dell’olio è sfilacciato, privo di nerbo e di una identità. Nel frattempo gli anni passano e le crisi non si contano più. Saranno, nonostante tutto, le stesse figure, al solito, proprio quelle su cui ricade la responsabilità dell’attuale fallimento, ad occuparsi della gestione dell’emergenza. Ed è proprio questa la grande beffa che si sta consumando ai danni dell’olivicoltura italiana.

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