sabato 8 maggio 2010

Comunicare l'olio extra vergine d'oliva. Repetita iuvant.


L’Accademia nazionale dell’olivo e dell’olio ha tenuto, lo scorso aprile a Spoleto, la sua assemblea annuale.
Ogni anno, nel corso dell’assemblea, si svolge la lectio magistralis, che quest’anno è stata affidata all’accademico Luigi Caricato, direttore di Teatro Naturale. Il tema è stato: la comunicazione. Il quadro tracciato da Caricato è apparso piuttosto preoccupante. Non ha usato mezzi termini nel sollecitare tutto il mondo produttivo ad una svolta.
I mezzi di comunicazione, oggi a disposizione, nonostante siano tanti, non sono sufficienti se non vi è una giusta convinzione. Ci vogliono figure professionali adeguate ed idee vincenti. Pregiuduzi di tipo culturale sono dannosi.
Secondo Caricato, si comunica male o peggio ancora non si comunica.
Il vero problema è la mancanza di un progetto di comunicazione causato dal colpevole disinteresse dell'intero settore convinto che sia sufficiente trasmettere all’esterno qualcosa di sé e del proprio mondo. Sbagliato: “è necessario soprattutto saper leggere ed interpretare le istanze e le esigenze della società, in modo da
rispondere sollecitamente a tali attese. Nessuno si preoccupa di far questo” afferma Caricato. Non si può continuare ad investire tanto danaro se poi non si progetta nulla.
Per incidere è necessario cambiare il linguaggio, modificare i contenuti, individuare lo stile della comunicazione senza rinunciare alla tradizione.
Il professor Montedoro, non si tira certo indietro. Anzi, da’ notizia dell’attivazione di un apposito network di comunicazione, informazione e divulgazione on-line di tutti gli aspetti inerenti la filiera olivo-olio e argomenti correlati. Insomma non si può restare immobili in una società in cui la comunicazione è vitale.
Credo siano passati un pò di anni da quando questa discussione è stata fatta la prima volta. Da allora nulla è cambiato.
Repetita iuvant.

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