Fino al 10 gennaio 2009. Galleria d'arte Libreria del Corso, Corso Umberto, 325 - Cava de’ Tirreni (SA)
Una volta i cibi erano contenuti, sia per la conservazione che per la consumazione, in piatti di terracotta. Poi, mangiare in piatti di ceramica fu un privilegio da ricchi. Oggi avere sulla tavola un servizio di ceramica è certamente una raffinatezza da pochi.
Di sicuro la ceramica è stata sempre presente, per vari versi, nella cucina e sulle tavole degli uomini. A volte i ceramisti si sono inventati anche degli oggetti particolari per rendere più agevole la quotidianità. E hanno trovato anche soluzioni per rendere più bella, rappresentativa, decorata una tavola che, nel passato, non era certo il piccolo desco al quale gli spazi moderni ci hanno abituato. Per cui tutta una serie di bicchieri e brocche da tavola, ma anche fiasche da viaggio e scherzosi “bevi se puoi”, sorta di anforette con il trucco… per bere. E quanto fosse importante la ceramica nelle famiglie nobili basta ricordare il “piatto da pompa”, un ampio piatto senza tesa nel quale venivano servite le pietanze. Un piatto diventato successivamente oggetto di arredo, allorquando i maestri decoratori hanno ritenuto di rappresentarvi scene particolari e così belle da non poter essere imbrattate da sughi, né essere continuamente usurate dal lavaggio, per cui servivano da contemplazione. E vi era tutta quella serie di vasellame dei blasonati o del clero titolato: al centro del piatto, o su un bordo compariva sempre lo stemma gentilizio, vescovile o abbaziale.
Oggi è molto raffinato mangiare in piatti di ceramica uno differente dall’altro – come si usa, per esempio, all’Hotel San Pietro di Positano – soprattutto perché in tal modo la tavola diventa allegra, ricca di quelle cromie mediterranee insite nella tradizione ceramica vietrese e cavese. Cercare di imbandire una tavola a festa con oggetti ceramici non vi è che l’imbarazzo della scelta: oltre ai piatti fondi, da secondo, da frutta, vi è tutta una serie di piatti da portata zuppiere, antipastiere, mezzelune da contorno e contenitori vari che arricchiscono il vasto panorama del vasellame per la quotidianità ceramica.
Poi ci sono oggetti che ormai sono scomparsi, come la salsiera (porta salsa da tavola) con il suo mestolino in ceramica leggermente filettato ai bordi, e la formaggiera (porta formaggio grattugiato) che ormai non sono più in produzione e che, qualche artigiano “moderno”, neanche conosce. Ma questa è un’altra storia.

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