La richiesta è partita da Bruxelles dalla ministra dell’agricoltura spagnola Elena Espinosa: inserire tra i beni intangibili protetti dall’Unesco la dieta mediterranea. Davanti al consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea, la ministra spagnola si è fatta portavoce di un piccolo gruppo di paesi mediterranei (che oltre a Spagna e Italia, comprende anche la Grecia, il Marocco e il Portogallo) e ha perorato la causa della dieta mediterranea. Carlo Petrini, fondatore del movimento culturale Slow Food, sostiene invece che richiedere lo status di patrimonio dell’umanità per una gastronomia nazionale suona tanto come un’operazione di marketing, che quindi non pone né basi né strumenti per una reale tutela. Si dovrebbe invece, a suo avviso, agire a monte: la difesa del territorio, il paesaggio, l’agricoltura, i contadini, la biodiversità i problemi ecologici, gli antichi mestieri che vanno scomparendo. Giusto o sbagliato? Azione puramente di marketing o proposta seria e fondata? E voi da che parte state?

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